Cari Aussie Lovers,
Avete mai avuto difficoltà a capire alcuni termini australiani? Per chi non è mai stato nella terra dei canguri, vi racconterò dello slang che si usa e di quanto possa essere davvero difficile capirlo!
Partiamo dal presupposto che abbreviare le parole è un segno distintivo del popolo australiano, e chiunque lo senta per la prima volta può pensare a quanto sia dolce ma anche abbastanza complesso soprattutto se parlato velocemente. Non esiste persona che non abbia usato almeno due o tre parole di slang nella sua vita, partendo da un semplice “Aussie” o “Straya” per riferirsi all’Australia. Secondo una leggenda, la necessità di abbreviare le parole deriverebbe dal bisogno di parlare velocemente per non ingoiare le mosche! A differenza dello slang britannico o americano, questo slang non si limita solo ad una regione ma è diffuso ovunque. Un esempio di espressioni famosissime sono:
- Apples, she’ll be: andrà bene
- Banana bender: qualcuno che proviene dal Queensland
- Dog’s breakfast: casino, confusione
- G’day! : ciao, buongiorno
- Goood onya: buon per te
- Grinning like a shot fox: felice e contento
- London to a brick: esprimere certezza o probabilità elevate
Abbreviare le parole con suono dolce come “ie”, “a”, “o”, è diventata una caratteristica dello slang australiano tanto che, molti americani pensano che gli australiani siano troppo pigri per pronunciare la parola completa. In realtà, le parole abbreviate permettono di rendere il linguaggio meno serio e quindi rilassato, rendendo i locatori più amichevoli. Esempi di parole sono “Pash”un bacio appassionato, “daks” pantaloni, “chock” pollo e “click” chilometri. Sapevate che Mcdonald’s ha accettato di cambiare il nome solo nel territorio australiano? Troverete scritto “Macca’s”! Assurdo vero?
Altre parole tipicamente usate sono: Barbie (griglia), Sunnies (occhiali da sole), Billy (bollitore per acqua), Cossie (costume da bagno), Prezzy (regalo), Chrissie (Natale), Bikkie (biscotto), Footy ( football australiano), Mozzie (zanzara), Polly (poliziotto), Servo (stazione di servizio), Defo (assolutamente), Preggo (incinta), Arvo (pomeriggio), Evo (sera), Seppo (americano). Ce ne sono davvero tantissimo e servirebbero mesi e mesi in Australia per imparare tutti i vocaboli!
Un’altra curiosità è che la parola “ selfie” è di origine australiana, perché spesso si fanno terminare diminutivi e abbreviazioni con “ie”, “ye”, “y”, “a”, “o”, ma non c’è una regola precisa e spesso alcuni di questi sembrano di avere origini davvero assurde!
Come si può vedere questo slang è quasi una lingua a sé, ed è decisamente lontano da quello inglese e americano dal punto di vista di fonetica e lessico. Ha avuto una propria identità dopo l’arrivo dei coloni britannici e uno degli elementi che compone questa identità è proprio la ricchezza del gergo.
Gli australiani inoltre, non pronunciano le “r” alla fine delle parole. La parola “forever” sarà “foreva”, “together” sarà “togetha” e anche nel pronunciare la “g” sono un po’ pigri (fishin, drivin, callin…).
Conoscevate questo mondo? Per chi è stato in Australia avete avuto difficoltà le prime volte? Scrivetemi le parole più assurde che avete sentito!