Cosa c’entra Amazon? Userá la geolocalizzazione?
Il 26 aprile il Governo Australiano ha lanciato la nuova applicazione COVID-safe, l’app permetterá di controllare la diffuzione del Corona-virus ed allentare le misure restrittive. L’applicazione é disponibile sui dispositivi Android e iOS e la sua istallazione è facoltativa.
Con circa 7000 casi ancora attivi e piú di _o solo_ 90 morti in totale dall’inizio dell’epidemia, l’Australia si avvale di un altro strumento per la lotta al Corona-virus. Il Primo Ministro Scott Morrison ha invitato tutti gli australiani ad usare la nuova applicazone. L’obiettivo del Governo è di raggiungere 10 milioni di downloads, ovvero il 40% della popolazione che sarebbe la soglia minima per garantirne la sua efficacia. Tuttavia, l’istallazione è facoltativa e gli australiani sembrano aver accolto la app di buon grado. In un recente sondaggio pubblicato da Newspoll, il 54% degli intervistati si è dimostrato farevole al suo utilizzo. Al momento COVID-safe è stata scaricata da 3 milioni di utenti e recensita da piú di 7000 users con un rate complessivo di 4.1 stars.
Come funziona la app?
Una volta scaricata la app chiede di inserire il nome o pseudonimo, la fascia di etá, il codice postale e il numero di telefono. Utilizzando la tecnologia Bluetooth, l’app “esegue il ping” ossia una “stretta di mano digitale”. In altre parole, COVID-safe scambia ID anonimi con gli altri utenti che si trovano nel raggio di un metro e mezzo di distanza. Quindi registra i contatti e li crittografa sull’archivio del telefono ogni due ore per poi cancellarli dopo 21 giorni.
L’applicazione influirá sulle prestazioni del telefono?
Per istallarla serve uno spazio di 5.86MB. La versione Google dell’app richiede l’autorizzazione per l’uso delle funzioni del GPS, ma ciò è dovuto solo alle autorizzazioni necessarie per il Bluetooth. L’app non traccia la posizione. Il suo uso è limitato maggiormate alla funzione del Bluetooth, pertanto dovrebbe consumare la batteria piú in fretta, ma come una qualsiasi altra app che usi la stessa tecnologia.
Come e quali dati personali sono raccolti?
L’applicazione ha due fasi di consenso e raccolta dati: inizialmente quando si scarica l’app in modo che i dati possano essere raccolti sul proprio telefono ed in seguito per rilasciare tali dati qualora sia diagnosticato il virus. Mentre dal lato del Governo, i dati personali raccolti sono solo quelli inseriti al momento dell’iscrizione. In seguito nel caso una persona con l’app risultasse positiva al COVID- 19 e dia consenso, le sue informazioni saranno inviate a un server centrale. Da qui, le autorità sanitarie statali e territoriali potranno accedervi e iniziare cosí a contattare tutte le altre persone che potrebbero aver contratto il virus.
Cosa c’entra Amazon?
Secondo le stime previste diversi milioni di australiani scaricheranno la app, perció il Governo ha affidato lo store dei dati, sempre previa l’autorizzazione personale, ad un server esterno gestito da Amazon Web Services in Australia. Questa scelta è giustificata dal fatto che Amazon è una delle società di cloud più grandi al mondo ed ha la più alta certificazione di sicurezza sul trattamento dati qui a Sydney. Infatti, non stupisce che alcuni dei nostri dati, siano essi provenienti dalla nostra banca, compagnia aerea, Netflix o altri servizi, possano essere già conservati da Amazon. Comunquesia, non c’è da preoccuparsi perché il governo ha dichiarato che legifererá per impedire che i dati dell’app vengano spostati oltreoceano, anche se sottoposti ad evenutali richieste degli Stati Uniti.
Chi potrá accedere ai dati?
Morrison ha affermato che solo le autorità sanitarie statali incaricate della ricerca dei contatti saranno in grado di accedervi. Specifica che le agenzie federali come il Centrelink, o il department Home Affairs non saranno in grado di accedere ai dati. Il ministro della salute ha aggiunto che sarà contro la legge utilizzare i dati per uno scopo diverso dal tracciamento dei contatti. Mentre il Governo rassicura che la polizia non sarà in grado di ottenere i dati, neanche dietro mandato, specificando che verranno introdotte delle specifiche misure normative per impedire tale accesso alle forze dell’ordine sia a livello di Commonwealth che a livello statale / territoriale. Chiunque acceda ai dati illegalmente rischia fino a cinque anni di reclusione in linea con le nuove leggi sulla biosicurezza.
Di regola i dati saranno conservati fino alla fine della pandemia, ad eccezione delle espicite singole domande di cancellazione che si potranno inoltrare in qualsiasi momento. Invece per quel che riguarda la privacy, nessuno potrá accedere ad altri contenuti o funzioni del telefono, come ad esempio la geolocalizzazione.
Le autoritá avvertono diversi messaggi troll sono stati giá diffusi sia online che tramite Sms, sostenendo una presunta localizzazione a 20Km dalla residenza. Ingnorateli.
Buona installazione se vi pare.
3 Maggio 2020 Luciano Gerry Gerardi